Thursday, January 04, 2007

GAY.TV chiude!


Il 31 gennaio l'emittente satellitare a tematica omosex chiude i battenti. Qualcuno parla di pregiudizio. E se avessero solo fallito come tutti gli uomini e le donne di questa terra?

Siamo il Paese che porta un transgender in Parlamento. Siamo spettatori e spettatrici che eleggono La Pupa e il Secchione programma rivelazione dell'anno. Siamo il popolo che scende in piazza per i diritti di tutti e contro le discriminazioni. Eppure dal 31 gennaio Gay tv, dopo quasi 5 anni anni di onorata carriera,chiuderà i battenti per colpa - dicono dall'interno - "dell'indifferenza". L'annuncio è stato dato qualche giorno fa durante l'ultima puntata del reality talk show Open Space condotto da Alessandro Cecchi Paone. Laconico il messaggio dell'editore Massimo Scolari: "Per cinque anni abbiamo creato più di sessanta programmi, affrontato argomenti spinosi, lavorato insieme per far conoscere al mondo cosa volesse dire la parola omosessualità. Abbiamo lottato per voi e insieme a voi. Tutto questo è costato fatica e non solo. Noi abbiamo investito, altri no! 31 gennaio 2007: Gay tv... off".Dopodiché è calato il silenzio mediatico. Il problema sono i soldi o, meglio, la mancanza di investimenti pubblicitari. Strano, molto strano per un target così appetibile e affollato come la comunità omosessuale italiana. Qualcuno però si è mosso: sono arrivate centinaia di e-mail di protesta e di solidarietà all'emittente, Ivan Scalfarotto sul suo blog ha scritto "Non si può lasciar chiudere una televisione così, non nel silenzio generale. È una questione elementare di democrazia", la blogosfera tutta si sta dando da fare per sollevare il polverone.Anche Titti De Simone e Vladimir Luxuria (deputate del Prc-SE) hanno detto la loro: "Ancora una volta le logiche del mercato non permettono di dare voce a un tema così importante come la cultura LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, e Transgender)".Una delle considerazioni più equilibrate a tal proposito arriva da Claudio Caprara, direttore di Nessuno Tv, che sul suo blog scrive: "Gay Tv è stata una televisione innovativa, Ha creato personaggi che poi hanno sfondato anche nelle televisioni generaliste (...) Ultimamente i segni della crisi erano visibili. Non c'era un'idea editoriale chiara, non ci sono stati investimenti sul prodotto paragonabili a quelli tecnologici e logistici che avevano fatto degli studi del canale un luogo di riferimento per chi ha fatto televisione in Italia in questi anni. È un peccato che si spenga questa voce. Detto questo (...) non si è puntato sull'interazione e la convergenza tra il web e la tv in una community tanto coesa e ricca. Non dico che sarebbe stato semplice, ma le strade, a mio parere, per avere successo c'erano".Quindi, a guardar bene, magari non è tutta colpa del presunto preconcetto nazionale contro gli omosessuali, le loro idee e le loro opere. Magari è solo uno dei tanti fallimenti di un'iniziativa imprenditoriale, apprezzabile ma che non sta in piedi dal punto di vista economico. Poveri ma belli. Belle idee e pochi soldi, si sa, non fanno la felicità.

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